Paolo Piffer

Ho 42 anni. Sono cresciuto a Monza nel quartiere cazzaniga. Prima laurea in psicologia della comunicazione, seconda in scienze e tecniche psicologiche.
Nel 2005 la mia prima esperienza come tirocinante nell’ambito del disagio psicologico presso l’ A.R.P. di Milano (associazione di ricerca in psicologia clinica).
Nel 2008 comincia la mia avventura nel volontariato presso l’A.R.P.A. (associazione per la ricerca psicologica applicata), un centro diurno per adulti psichiatrici dove imparo il valore dell’ascolto. Parallelamente inizio a lavorare a Monza per una cooperativa sociale che si occupa di assistenza domiciliare minori e assistenza domiciliare disabili.
A fine 2008 sono uno dei soci fondatori dell’associazione l’isola che non c’è Onlus, un centro che si occupa del disagio psichico e disturbi dello sviluppo nella pubertà e nell’adolescenza. Nel 2010 comincio a lavorare con il carcere di Monza dove partecipo attivamente ai progetti di inclusione sociale di detenuti ed ex detenuti, attività che svolgo tuttora e che mi mette quotidianamente a contatto con la grave marginalità della mia città.
Nel 2012 mi candido a sindaco di Monza appoggiato da due liste civiche e vengo eletto per la prima volta consigliere comunale.
Dal 2015 insegno psicologia all’accademia dante alighieri.
Sono attualmente vicepresidente di smart nation, associazione che svolge attività di promozione e utilità sociale sostenendo l’innovazione e lo sviluppo della cultura digitale.
Nel 2017 mi ricandido a sindaco per la seconda volta sempre con un progetto civico e vengo eletto nuovamente come consigliere comunale.
Nel 2017 sono stato uno dei soci fondatori dell’associazione Adagio che si occupa di sostenere il benessere psicologico della popolazione e ridurre il peso del disagio psichico in particolari dei gruppi sociali più vulnerabili.
Donatore Avis. Vegetariano. Appassionato di padel. Ambientalista e amante degli animali.
Convivo con i miei due gatti Kasta e Premier.
100% delle presenze in aula negli ultimi 10 anni di consigli comunali.
La nonna come unico vero consulente politico.